Dal 3 all' 8 febbraio le ACLI organizzano un pellegrinaggio in Terra Santa per celebrare i 60 anni dell' Associazione
Dal 3 all'8 febbraio, in collaborazione con l'Opera Romana Pellegrinaggi
ACLI: PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA PER CELEBRARE I 60 ANNI DELL'ASSOCIAZIONE Bobba: «Riscoprire la dignità del lavoro come cardine della vita sociale» Roma, 27 gennaio 2005 – Un pellegrinaggio nazionale in Terra Santa, nel segno della fede, della solidarietà e della speranza. Così le Acli hanno voluto dare inizio alle celebrazioni per i 60 anni dell'Associazione, fondata nel 1945. Circa duecentocinquanta aclisti, con le loro famiglie, partiranno il prossimo 3 febbraio – con l'organizzazione dell'Opera Romana Pellegrinaggi – e raggiungeranno Nazareth, Cafarnao, Gerusalemme e Betlemme: i luoghi in cui la fede cristiana ha avuto origine.
«Si realizza un nostro antico sogno – spiega Luigi Bobba, il presidente nazionale delle Acli – andare come lavoratori e pellegrini a Gerusalemme, ritornando alle origini della nostra fede, Gesù Cristo, e della nostra storia, il lavoro. Non a caso il nostro pellegrinaggio inizia da Nazareth, patria, casa e laboratorio di San Giuseppe Lavoratore: per ribadire il valore del lavoro umano come costitutivo dell'identità della persona e cardine della vita sociale».
Il pellegrinaggio delle Acli, che farà anche memoria dello storico viaggio di Paolo VI in Terra Santa, nel 1964, vuole anche essere un segno di solidarietà e vicinanza alle Chiese cristiane, tutte, che vivono in quei luoghi in tempi così difficili: perché i cristiani possano continuare ad abitare questa terra, vivendo dei frutti del loro lavoro e testimoniando la pace. In questo contesto, le Acli incontreranno anche il patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Sabbah, e le altre Chiese cristiane. Infine, con questo viaggio, che si concluderà l'8 febbraio, le Acli vogliono offrire anche il loro «umile contributo alla speranza» – aggiunge Bobba – «perché le tre religioni abramitiche: ebrei, cristiani e musulmani, sappiano vivere e convivere a Gerusalemme, nella ricerca perseverante di una pace possibile». |